Regia di Gabriele Fanti

Trama

Il villano benestante Nale, uomo ammogliato, convince la giovane Betia a fuggire con Zilio, che è di lei innamorato, al fine di costringere con il fatto compiuto Menega, madre della ragazza, ad accettare il matrimonio. Nale, subdolamente, promette di aiutare i futuri coniugi, ma il suo vero scopo è quello di diventare subito l’amante di Betia.

Quando le nozze sono già celebrate, Zilio scopre le intenzioni non disinteressate del suo amico e, venuto con lui a diverbio, lo colpisce con una coltellata. Nale, che è soltanto sfiorato dalla lama, cade e tutti lo credono morto, mentre è rimasto illeso. Riapparirà poco dopo, avvolto in un lenzuolo, come il fantasma di se stesso.

Ma lo stratagemma gli procura la brutta sorpresa di apprendere che sua moglie, Tamia, ha già deciso di convolare a nuove nozze con l’amante Meneghelo. Nel tentativo di conquistare un’amante, Nale rischia dunque di perdere anche la donna che credeva sua. Alla fine sarà Zilio che convincerà l’amico concludendo che esiste una sola soluzione: quella di godere in comune le “femmine”. Ma ad essi si accoderà Meneghelo che riterrà di avere il diritto di entrare nel sodalizio amoroso

Note di regia

La Betia, composta da Angelo Beolco intorno al 1524, si ricollega alla tradizione letteraria padovana quattrocentesca dei “mariazi” (matrimoni).

Si trattava di farse in versi incentrati sulla tematica delle nozze, che si riconnettevano al mondo dei circoli goliardici patavini, con un gusto antiletterario e antiaccademico evidente e manifesto.

Il Ruzante amplia a dismisura la struttura, in fondo abbastanza ingenua, del “mariazo” primitivo e porta a compimento una commedia evidenziando una genialità teatrale di eccezione. Mio principale intento e stato quello di sottolineare, attraverso la visione della “snaturalite” ruzantina, la scelta caricaturale di quel mondo padovano implicante un certo gusto di esibizione della prorompente vita contadina, colta soprattutto nel suo linguaggio rude, spesso osceno, e nella spregiudicatezza delle pratiche sessuali.

Personaggi ed interpreti

Giampaolo Passaro – Fausto Dengo / Zilio inamorato
Angelo Renier / Nale
Luca Salvato / Bazarelo
Valentina Zoccarato / Betìa noiza
Angela Musetti / Dona Menega mare de Betìa
Armando Marcolongo / Tacio osto che fa el mariazo
Roberta Cavinato / la Donzela che porta el presente
Fausta Naso / la Mojer de Nale
Lucio Pasqualetti / Meneghelo

Staff

Regia / Gabriele Fanti

aiuto regia / Monica Minotto

realizzazione costumi / Mariarosa Tacchetto Teresa Antonello
coreografie / Renata Zaramella
musica delle canzoni / Gigi Giaretta
esecuzione musicale / Ennio Giacomello
luci e suoni / Piero Milanese
trucco e acconciature / Monica Minotto, Ketty Bonetto
elementi di scena / Enrico Macario

Teatrotergola

Piazza E. Zanella 23 -35010 Vigonza (Pd)

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