Regia di Bruno Cavinato

Trama

In casa di Piero Basoto, un baritono piuttosto stagionato e ancor memore del suo passato artistico, c’è un certo fermento. Un intraprendente, ma squattrinato impresario, organizza in un teatro di provincia, uno spettacolo lirico. La compagnia di canto viene formata con elementi improvvisati, diretti da un maestro praticone. Succedono malintesi, proteste dei cosiddetti artisti e, alla fine, malesseri….familiari. La vita del mondo della lirica è una vera lotta per primeggiare ed in questo Basoto sembra essere un personaggio vero. Ma non è l’artista famoso; è un povero cantante illuso, mai sfiorato dal successo, che si esprime con gli aforismi in uso presso i grandi artisti. Le sue riflessioni sull’arte tradiscono la natura del suo vero passato quando declama:” El primo segreto del successo consiste tuto in tel magnar! Chi magna ben, canta ben!” E senza economia di situazioni esilaranti la commedia si conclude ovviamente….cantando!

Note di regia

La nostalgia per un passato lirico, che non ha mai oltrepassato le mura del teatro Massimo di Polesella, e l’improvvisa speranza di ritornare in scena  proprio nella parte di Figaro nel Barbiere di Siviglia, danno motivo a Piero Basoto, ex cantante baritonale, di dimostrare le sue doti canore specialmente alla moglie Costanza, che non perde occasione per demolire le velleità artistiche del marito. Significative le battute che Costanza recita nel primo atto:<< Se ga stancà el publico de sentirlo >> e <<ti me pari un caenazzo ruzzene>>. E’ una sfida che Basoto raccoglie e con il massimo impegno si prepara al gran rientro sulle scene. Tutto sembra filare liscio ma, la calunnia, geniale pezzo musicale scritto da Rossini, si insinua nella mente del redivivo Figaro, grazie anche alle allusioni del basso Stivaloni e dell’amico Pasquale.

Ed è proprio nel momento di maggior trionfo di Basoto, impegnato nella “ Cavatina di Figaro “ che Costanza, seduta in barcaccia con un giovanotto al suo fianco, scatena l’ira del marito che interrompe la scena, con la disperazione del maestro Sansuga, e aggredisce la fedifraga. In quel momento  Basoto vede il crollo e lo “ sbrego “ delle sue speranze di rivalsa, tuttavia pronunciando l’ultima delle invettive che rivolge alla moglie, in quel “porsea“ avverte quasi una sorta di pentimento per non aver dato retta ai tentativi di dissuasione di Costanza e quindi rammarico per averla offesa.. Odio e amore, rabbia e pentimento…quali i sentimenti che prevarranno?

Personaggi

Piero Basotto / baritono
Stivaloni / basso
Sansuga / maestro di musica
Cafuro / baritono licenziato
Rantoloni / impresario teatrale
Chiodini / innamorato di Rosina
Pasquale / padre di Rosina
Fiorello / tenore
Gennariello / tenore muto
Costanza / moglie di Pietro
Rosina / soprano
Catina / servetta
Arpalice / aspirante cantante
Felicita / sua amica
Amalasunta / sorella di gennariello

Teatrotergola

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