BALCONI SUL CANALAZZO

Regia di Pierangelo Rossi

Trama

Bepi Cornetti è a caccia di un titolo nobiliare; usa i soldi del fratello Dionisio, zoticone ma generoso, le grazie della nipote e della figliola, una delle quali, non importa quale sia, vuol fare sposare a un vecchio conte. Ma le ragazze hanno già uno spasimante e uno di loro, Giorgio, è un azzeccagarbugli di professione e fa in modo che venga ospitato in casa Cornetti il proprio zio Vescovo a Venezia per i festeggiamenti di San Luigi. A tenere il moccolo un prete di campagna che si autodefinisce “fluttuante”, sempre chiamato in causa da tutti. Per finire, una vedovella conosciuta al Lido durante le vacanze irrompe nella casa portando lo scompiglio e facendo ingelosire tutte le donne. Tre atti esilaranti di sicuro divertimento.

Note di regia

“I Balconi sul Canalazzo” è stata una delle commedie di maggior successo del nostro repertorio, tanto che nel 2008 ci ha consentito di vincere l’ambito premio di miglior attore protagonista al 16° Festival Internazionale AVE NINCHI di Trieste, con il nostro Don Alessio prete fluttuante, al secolo Armando Marcolongo.

Dopo anni di repliche, era maturato il momento di provvedere ad un check up della commedia, causa anche la necessità di sostituire chi aveva lasciato la compagnia. Nel cercare di mantenere comunque l’ “ossatura” dell’opera, abbiamo provato a darle un tocco di modernità, allineando i costumi dei personaggi all’epoca in cui è stata ambientata a cavallo fra gli anni 50 e 60. Inoltre si è cercato di conferire maggiore dinamicità alle scene, concedendo maggiori movimenti agli attori.

Solo una cosa non è cambiata: la scenografia. Ed il motivo è presto detto: Venezia è sempre Venezia, eterna ed immutabile, e parimenti lo sono le sue case e, spessissimo, i loro arredi. Come qualcuno avrà forse notato, ho parlato al plurale. NOI abbiamo realizzato questa revisione. Non è un caso di “Nos Maiestatis”, è che davvero questa è stata un’opera a più mani, in cui io ho solo portato qualche idea “innovativa”. Ma il resto è farina del sacco di quella allegra, folle, scapestrata banda di innamorati del teatro che risponde al nome di Teatrotergola.